Iginio Ugo Tarchetti nacque a San Salvatore Monferrato nel 1841. Dopo il liceo classico si arruolò nell’Esercito, iniziando la breve carriera di ufficiale, abbandonata nel 1865 a seguito di alcuni suoi scritti antimilitaristi e delle frequenti punizioni. Gli anni in divisa lo portarono a viaggiare in lungo e in largo per l’Italia. Nel 1864 arrivò a Milano con un congedo per malattia e fondò con gli amici Achille Bizzoni, Felice Cameroni, Salvatore Farina, Leone Fortis e Carlo Dossi un cenacolo letterario in via Fiori Chiari 8. In omaggio a Foscolo, assunse il nome di Ugo. Con l’uscita dall’Esercito e il ritorno a Milano cominciò a condurre una vita dissipata, ma impegnata culturalmente, diventando uno degli esponenti di spicco della Scapigliatura. In quegli anni frenetici scrisse molte poesie e articoli su giornali e riviste, oltre che racconti fantastici, come Storie di una gamba, Un osso da morto e Uno spirito in un lampone, e romanzi, come l’antimilitarista Una nobile follia e il tormentato Fosca; in tutte le opere il realismo macabro e la sensualità accentuata s’accompagnano alla vena romantica e anticonformista. Nel 1868, ridotto in miseria e minato dalla tisi, andò a vivere dall’amico Salvatore Farina e qui morì nel marzo 1869. L’indomani, su il Pungolo, insieme alla XLVIII puntata di Fosca scritta dal Farina uscì anche il suo necrologio.
Di Tarchetti Morganti editori ha pubblicato Fosca (2008)
Iginio Ugo Tarchetti